COSA E' UNA DISPLASIA CERVICALE ?
Con il termine medico “displasia” si indica la formazione di cellule anomale rispetto alla norma. Quando la displasia è “cervicale” si intende che queste cellule si formano sulla cervice a causa del virus HPV. Alcune anomalie sono di lieve entità e scompaiono da sole senza dover intervenire con terapie di sorta. In altri casi, in genere più rari, non guariscono spontaneamente. In questa fase le cellule vengono definite “precancerose”. Quindi se non individuate correttamente e trattate per tempo potrebbero evolversi in cancro cervicale.
Esiste una classificazione della displasia che si basa sulla quantità di cellule anomale presenti e che il personale medico identifica come:
- Lieve o “CIN 1”: con la sigla CIN si intende “cervical intraepithelial neoplasia” ovvero “neoplasia intraepiteliale cervicale”. Il numero 1 indica il livello e in questo caso implica che solo in un terzo delle cellule cervicali viene riscontrata una certa anomalia, anche se questa non appare così chiaramente in evidenza come nella displasia moderata o grave. Nella maggior parte dei casi la CIN 1, anche definita LSIL (lesione intraepiteliale squamosa di basso grado) si risolve in modo spontaneo senza la necessità di alcun trattamento.
- Moderata o “CIN 2”: in questo caso l’anomalia viene riscontrata su circa due terzi delle cellule cervicali. Sia la CIN 2 che la CIN 3 vengono definite anche HSIL (lesioni intraepiteliali squamose di alto grado).
- Grave o “CIN 3”: la maggior parte delle cellule cervicali sono anomale o precancerose.
CHI CORRE IL RISCHIO MAGGIORE DI SVILUPPARE UNA DISPLASIA ?
La causa primaria delle displasie sono le tipologie di HPV ad alto rischio, per questo motivo una delle modalità più frequenti di contrarre il virus è avere rapporti sessuali intimi. Esistono anche altri fattori che accrescono la percentuale di probabilità che un'infezione da HPV possa progredire e dar luogo a cellule precancerose:
- Durante la gravidanza l'esposizione a un farmaco denominato dietilstilbestrolo (DES) prescritto prevalentemente tra il 1938 e il 1971 per evitare l'aborto spontaneo.
- La contrazione dell'infezione da virus herpes simplex di tipo 2 o da clamidia (patologie sessualmente trasmissibili).
- Un precedente di cancro cervicale in famiglia (madre o sorella) che secondo quando stimato dall'International Journal of Cancer aumenta il rischio di tre volte.
- La presenza di patologie che compromettono il sistema immunitario (HIV/AIDS).
- Uno stile di vita che include il fumo. Secondo quanto stimato questo non aiuta l'organismo a combattere l'infezione e raddoppia la percentuale di rischio che le cellule anomale evolvano in CIN 3.
- Livelli sotto la norma di acido folico (una tipologia di vitamina B).
COME VIENE DIAGNOSTICATA LA DISPLASIA ?
La displasia in genere non presenta sintomi di sorta. Per questa ragione è fondamentale che venga diagnosticata attraverso il ricorso ai test atti a rilevare il cancro al collo dell'utero, il Pap-Test e, dopo i 30 anni, il test HPV. Qualora il Pap-Test non fosse normale, o se dalle analisi ripetute dopo un anno si evidenzia un'infezione da HPV che non regredisce, la donna dovrà eseguire una colposcopia allo scopo di osservare con maggiore attenzione il collo dell'utero. Nel corso della colposcopia non è infrequente che si proceda anche ad una biopsia, ovvero ad un prelievo di tessuto cervicale da sottoporre ad analisi di laboratorio al fine di determinare la presenza di una eventuale displasia e valutare le possibilità di intervento con un trattamento più specifico. La colposcopia però non è un esame esente da errori. Nel caso in cui durante questo esame il collo dell'utero apparisse normale di regola si richiede di ripetere il test HPV ( o il Pap-Test) dopo un anno. Se i test risultano anomali la donna dovrà eseguire una nuova colposcopia.
QUALI SONO I TRATTAMENTI DELLA DISPLASIA CERVICALE ?
La tipologia di trattamenti utilizzati per curare la displasia dipende dall'estensione delle cellule anomale. Nel caso in cui siano presenti anomalie lievi queste scompaiono senza la necessità di ricorrere a terapia alcuna. In linea di massima si monitorano le condizioni della paziente attraverso test di screening che portano a ripetere il test HPV dopo 12 mesi e il Pap-Test dopo 6 o 12 mesi. Nei casi di displasia grave e in alcuni casi più moderati è necessario invece intervenire con una cura appropriata. I metodi possibili che il medico può utilizzare per eliminare le cellule cervicali anomale rientrano in due categorie di massima: l'ablazione, ovvero la vaporizzazione delle cellule anomale, e l'escissione, ovvero l'asportazione chirurgica delle cellule anomale attraverso bisturi o laser. Con quest'ultima procedura è possibile anche far analizzare in laboratorio la parte di tessuto eliminata.
I TRATTAMENTI ABLATIVI comprendono:
- Laserterapia
In questo caso le cellule anomale vengono vaporizzate attraverso un sottile fascio luminoso ad alta intensità che consente di controllare la zona e la profondità del trattamento con la massima precisione.
I TRATTAMENTI ESCISSIONALI comprendono:
- Leep (procedura di escissione elettrochirurgica ad ansa)
Questo è il trattamento più utilizzato per curare la displasia. Il tessuto anomalo viene asportato servendosi si una sottile ansa attraverso la quale fluisce energia elettrica. Si tratta di una procedura praticabile a livello ambulatoriale in anestesia locale. - Coniazione laser o a "lama fredda"
Nel caso in cui occorra rimuovere zone di tessuto più estese si ricorre alla conizzazione laser o a "lama fredda" che utilizza laser o bisturi per eliminare una porzione o un cono della cervice.