La preeclampsia è una patologia che si sviluppa in gravidanza caratterizzata dalla comparsa di pressione alta e presenza di proteine nelle urine. Rappresenta una complicanza molto comune che colpisce circa il 2% delle gravidanze con gravi rischi per la madre e per il feto soprattutto nei casi ad insorgenza precoce, prima della 32° settimana.
Se prevista in tempo, tuttavia, può essere monitorata e trattata.

Il meccanismo con cui si sviluppa la preeclampsia è basato su un insufficiente sviluppo placentare. La placenta unisce mamma e bambino ed è l’organo tramite cui le sostanze nutrienti e l’ossigeno passano dal sangue materno al bambino. Quando questo meccanismo è alterato incide negativamente sulla madre e sul feto.

La preeclampsia attua dei cambiamenti nei vasi sanguigni che portano ipertensione arteriosa e proteinuria (le proteine dal sangue passano nelle urine). Molte delle donne colpite non percepiscono alcun disturbo anche se la malattia progredisce molto rapidamente. Nella maggior parte dei casi c’è l’ospedalizzazione della madre e il bambino viene fatto nascere prematuramente con induzione del parto o taglio cesareo.

Le conseguenze dipendono da quanto è prematura la nascita del bambino. Alcuni feti non subiscono esiti. E’ più probabile avere effetti negativi in caso di prematurità precoci in genere associate a preeclampsia ad insorgenza precoce.

Alcune gravidanze sono più a rischio di altre. Il rischio aumenta se:

• prima gravidanza
• anamnesi positiva per preeclampsia
• BMI >35
• età > 40 anni
• gravidanza gemellare o plurima
• fecondazione assistita
• anamnesi positiva per patologie quali diabete e ipertensione

Avere dei fattori di rischio non significa necessariamente sviluppare la patologia così come pur non avendo alcun fattore è possibile sviluppare comunque la preeclampsia.

 BASSO RISCHIO
Se il rischio risulta essere basso, è poco probabile che sviluppiate la preeclampsia nelle fasi avanzate della
gravidanza. Ciononostante, un rischio basso non elimina completamente la possibilità di sviluppare
la preeclampsia, quindi continuerete a ricevere la normale assistenza prenatale.
ALTO RISCHIO
Se il rischio risulta essere alto, non significa necessariamente che svilupperete la preeclampsia. Tuttavia,
sapere che il rischio è superiore al previsto aiuta il medico a definire nel modo migliore possibile il tipo di
assistenza che dovrete ricevere in gravidanza. Il vostro medico può consigliarvi di iniziare ad assumere piccole dosi di aspirina per migliorare la funzionalità della placenta. La terapia a base di aspirina deve essere
sempre concordata con il proprio medico. Il risultato del test di screening aiuta il personale sanitario
e mette in allerta voi su eventuali segnali e sintomi della preeclampsia.

Lo screening viene eseguito tra l’11 e la 14 settimana . Prevede un semplice esame del sangue, la misurazione della pressione sanguigna e potrebbe includere anche un’ecografia. La combinazione di questi fattori permette di diagnosticare il 90% delle pazienti che svilupperanno preeclampsia, potendo quindi applicare una corretta gestione dei casi a rischio.