Esistono varie tipologie di ablazione endometriale
A. ABLAZIONE TERMICA CON PALLONCINO
Si effettua con un catetere che, alla sua estremità, ha un palloncino di lattice. Una volta introdotto il catetere in cavità uterina si distende il palloncino con soluzione glucosata o glicina, e si innalza la temperatura della soluzione fino a 90 gradi. Si determinerà cosi la necrosi dell'endometrio per uno spessore di 4 mm.
B. IDROTERMOABLAZIONE
Approvata dalla FDA nel 2001, consiste nella circolazione di acqua riscaldata a 90° gradi per 10 minuti all'interno dell'utero. Si effettua sotto controllo isteroscopico.
C. CRIOABLAZIONE
Approvata dalla FDA nel 2001, consiste nell'applicazione di un device alla cui punta arriva un riscaldamento di 120° gradi. Richiede 2 cicli di trattamento, di 4-6 minuti ciascuno. Può trattare cavita' uterine con irregolarità. E' una procedura sicura ed efficace nel trattamento del sanguinamento uterino disfunzionale. I suoi vantaggi comprendono la facilità tecnica delle prestazioni, vista diretta ecografica della profondità di ablazione, poco anestetico, e di evitare potenziali complicazioni legate ai mezzi di distensione.
D. ABLAZIONE A RADIOFREQUENZA BIPOLARE
E. ABLAZIONE A MICROONDE
F. ABLAZIONE RESETTOSCOPICA
Si effettua sotto controllo isteroscopico, distendendo la cavità dell'utero con un liquido. La distensione ottenuta permette di vedere bene le pareti interne dell'utero. Quindi con un apposito strumento che si introduce in utero attraverso la vagina (resettoscopio) si reseca la mucosa che riveste come una fodera la cavità uterina (endometrio).
Anche se l’incidenza riportata è comunque molto bassa (e varia dall’1% al 4%), questo tipo di ablazione è gravata da importanti complicazioni, che includono la perforazione uterina, l’emorragia, il rischio di lesione intestinale ed il sovraccarico di liquido utilizzato per la distensione uterina, essendo strettamente correlata all’esperienza dell’operatore.