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Tutte le tecniche chirurgiche che prevedono una incisione della parete addominale rientrano nel settore della chirurgia ginecologica laparotomica. La
laparotomia prevede dunque una incisione che varia tra i 10 e i 15 cm. Il taglio può essere
trasversale, quindi orizzontale, oppure
longitudinale, quindi
verticale dal pube fino talvolta l'ombelico e oltre.
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L'incisione, nel corso dell'intervento, attraverserà lo spessore della parete addominale e sarà tenuta aperta grazie all'utilizzo di
valve metalliche. Questo consentirà al chirurgo di utilizzare con maggior agio, all'interno della cavità addominale, sia le mani che gli strumenti necessari.
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Per anni l'approccio che predilige l'utilizzo della
chirurgia tradizionale laparotomica, che per accedere allo scavo pelvico prevede in molti casi importanti incisioni cutanee, è stato quello maggiormente seguito. Tale approccio chirurgico è correlato sia a livelli significativi di dolore post-operatorio, sia a tempi di convalescenza relativamente lunghi che impediscono alla paziente di riprendere velocemente le sue attività quotidiane. Per questa ragione l'approccio laparotomico viene riservato ad un numero di casi più ristretto e attentamente selezionato, favorendo la chirurgia laparoscopica o vaginale.