Nelle validazioni internazionali eseguite su oltre 15000 casi, in cui sono state eseguite le due analisi in parallelo, questa tecnica sì è rilevata particolarmente attendibile nell’individuazione di numerose sindromi da microlterazioni cromosomiche che erano sfuggite all’analisi tradizionale.
L’array CGH non individua alterazioni cromosomiche bilanciate, che non hanno però significato clinico patologico, né i mosaici la cui percentuale della linea minoritaria sia inferiore all’8-10% delle cellule totali, la cui frequenza è estremamente rara e di difficile riscontro anche con l’esame citogenetico.